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A review by frahorus
Lo hobbit o La riconquista del tesoro by J.R.R. Tolkien
5.0
Pubblicato per la prima volta nel 1937, Lo Hobbit è per i lettori di tutto il mondo il primo capitolo del Signore degli Anelli, uno dei massimi cicli narrativi del XX secolo. Protagonisti della vicenda sono, per l’appunto, gli hobbit, piccoli esseri “dolci come il miele e resistenti come le radici di alberi secolari”, che vivono con semplicità e saggezza in un idillico scenario di campagna: la Contea. La placida esistenza degli hobbit viene turbata quando il mago Gandalf e tredici nani si presentano alla porta dell’ignaro Bilbo Baggins e lo trascinano in una pericolosa avventura. Lo scopo è la riconquista di un leggendario tesoro, custodito da Smaug, un grande e temibile drago. Bilbo, riluttante, si imbarca nell'impresa, inconsapevole che lungo il cammino s'imbatterà in una strana creatura di nome Gollum. Questa edizione vede la nuova traduzione della Società Tolkieniana Italiana, e le splendide illustrazioni di Alan Lee.
Il protagonista del romanzo è Bilbo Baggins, che abbiamo conosciuto nel Signore degli Anelli come colui che ha posseduto l'anello del potere per 60 anni. Tolkien in questo libro ci narra le avventure di andata dalla Contea e ritorno, del giovane Bilbo.
In questo romanzo Tolkien introduce per la prima volta la Terra Di Mezzo e alcuni primari elementi che caratterizzano la sua subcreazione, completata poi con la trilogia del Signore degli Anelli e il Silmarillion, considerato il suo opus magnum, rimasto incompleto ed edito postumo a cura del figlio Christopher Tolkien. Lo Hobbit e le altre due opere costituiscono un unico racconto diluito in quattro Ere in cui Tolkien divide la sua vera e propria cosmogonia.
Nella Prima Era, raccontata nel Silmarillion, viene descritta la creazione del mondo e delle razze (tranne quella degli Hobbit) e le vicende relative al primo Signore Oscuro, Melkor. Nella Seconda Era, da cui possiamo trarre informazioni dalle appendici de Il Signore Degli Anelli, viene descritta l’ascesa e la caduta del Regno degli Uomini di Númenor, la creazione Degli Anelli del Potere ad opera degli elfi, aiutati da Sauron nell’impresa, il nuovo Oscuro Signore poi sconfitto dall’ultima Alleanza di Uomini ed Elfi. La Terza Era è quella dove hanno luogo gli eventi de Lo Hobbit ed Il Signore degli Anelli, in essa vengono narrate le vicende dei Númenoreani superstiti, la lotta contro il drago Smaug e gli eventi della Guerra dell’Anello contro Sauron tornato; avvantaggiato dalla situazione di debolezza degli uomini, divisi e senza guida e dall’abbandono della Terra di Mezzo da parte degli elfi.
Negli ultimi anni della Terza Era, agli eroi Nani, Elfi e Uomini si accostano i piccoli Hobbit, sbalzati al centro di una grande impresa come conseguenza dei fatti narrati nel Lo Hobbit. Alla Quarta Era, Tolkien non dedica alcuna opera, dalle appendici del Signore degli Anelli si evince che gli uomini prendono definitivamente le redini della Terra di Mezzo, mentre le altre razze si avviano verso la scomparsa.
Tolkien immagina il suo fantastico mondo come un passato remoto del nostro, la sua intenzione era di creare una mitologia che fosse puramente inglese, ambientata nell’Europa Nord Occidentale piuttosto che intorno al Mar Mediterraneo come i miti e le leggende dei greci e dei romani, visto che non esisteva lui pensò bene di inventarla. Tanto è forte questa convinzione che Tolkien indica gli Hobbit come esseri esistenti ancor oggi.
Il protagonista del romanzo è Bilbo Baggins, che abbiamo conosciuto nel Signore degli Anelli come colui che ha posseduto l'anello del potere per 60 anni. Tolkien in questo libro ci narra le avventure di andata dalla Contea e ritorno, del giovane Bilbo.
In un buco nella terra viveva un hobbit. Non era un buco brutto, sudicio e umido, pieno di vermi e intriso di puzza, e nemmeno un buco spoglio, arido e secco, senza niente su cui sedersi né da mangiare: era un buco-hobbit, vale a dire comodo.
In questo romanzo Tolkien introduce per la prima volta la Terra Di Mezzo e alcuni primari elementi che caratterizzano la sua subcreazione, completata poi con la trilogia del Signore degli Anelli e il Silmarillion, considerato il suo opus magnum, rimasto incompleto ed edito postumo a cura del figlio Christopher Tolkien. Lo Hobbit e le altre due opere costituiscono un unico racconto diluito in quattro Ere in cui Tolkien divide la sua vera e propria cosmogonia.
Nella Prima Era, raccontata nel Silmarillion, viene descritta la creazione del mondo e delle razze (tranne quella degli Hobbit) e le vicende relative al primo Signore Oscuro, Melkor. Nella Seconda Era, da cui possiamo trarre informazioni dalle appendici de Il Signore Degli Anelli, viene descritta l’ascesa e la caduta del Regno degli Uomini di Númenor, la creazione Degli Anelli del Potere ad opera degli elfi, aiutati da Sauron nell’impresa, il nuovo Oscuro Signore poi sconfitto dall’ultima Alleanza di Uomini ed Elfi. La Terza Era è quella dove hanno luogo gli eventi de Lo Hobbit ed Il Signore degli Anelli, in essa vengono narrate le vicende dei Númenoreani superstiti, la lotta contro il drago Smaug e gli eventi della Guerra dell’Anello contro Sauron tornato; avvantaggiato dalla situazione di debolezza degli uomini, divisi e senza guida e dall’abbandono della Terra di Mezzo da parte degli elfi.
Negli ultimi anni della Terza Era, agli eroi Nani, Elfi e Uomini si accostano i piccoli Hobbit, sbalzati al centro di una grande impresa come conseguenza dei fatti narrati nel Lo Hobbit. Alla Quarta Era, Tolkien non dedica alcuna opera, dalle appendici del Signore degli Anelli si evince che gli uomini prendono definitivamente le redini della Terra di Mezzo, mentre le altre razze si avviano verso la scomparsa.
Tolkien immagina il suo fantastico mondo come un passato remoto del nostro, la sua intenzione era di creare una mitologia che fosse puramente inglese, ambientata nell’Europa Nord Occidentale piuttosto che intorno al Mar Mediterraneo come i miti e le leggende dei greci e dei romani, visto che non esisteva lui pensò bene di inventarla. Tanto è forte questa convinzione che Tolkien indica gli Hobbit come esseri esistenti ancor oggi.