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A review by frahorus
La buona terra by Andrea Damiano, Pearl S. Buck
3.0
Questo romanzo mi è stato consigliato da un amico appassionato lettore che ringrazio per il consiglio.
L'autrice, che ha vissuto in Cina, ci narra magistralmente la vita di un umile contadino cinese nei primi del Novecento, Wang Lung, da quando si sposa fino alla sua morte. E nella sua vita vi è sempre stata una sola regola: la sua terra, la cosa più preziosa che aveva, perché grazie alla terra che coltivava poteva far vivere tutta la sua (che diventerà sempre più numerosa) famiglia. Potrei definire questo romanzo una saga familiare (infatti è il primo volume di una trilogia) ma è autoconclusiva perché solo in questo romanzo ci viene narrata la vita di Wang Lung.
Che dire, è stata una piacevole lettura, nonostante alcuni errori di stampa, lo stile della Buck è scorrevole, semplice e immediato. Ho ammirato la pazienza di sua moglie, O-Lan, che nonostante le corna è riuscita a perdonare il suo focoso marito (io lo avrei buttato fuori di casa) il quale, invece di chiederle scusa, si porta a casa l'amante (pensate un po' che uomo straordinario!). Da quel momento in poi non mi è più stato simpatico il protagonista, per non parlare del rapporto che avrà in vecchiaia con una giovane ragazza, anzi, direi bambina. Sinceramente mi sarei aspettato di più, forse la traduzione italiana non ha reso giustizia all'opera originale, è una mia umile opinione.
L'autrice, che ha vissuto in Cina, ci narra magistralmente la vita di un umile contadino cinese nei primi del Novecento, Wang Lung, da quando si sposa fino alla sua morte. E nella sua vita vi è sempre stata una sola regola: la sua terra, la cosa più preziosa che aveva, perché grazie alla terra che coltivava poteva far vivere tutta la sua (che diventerà sempre più numerosa) famiglia. Potrei definire questo romanzo una saga familiare (infatti è il primo volume di una trilogia) ma è autoconclusiva perché solo in questo romanzo ci viene narrata la vita di Wang Lung.
Che dire, è stata una piacevole lettura, nonostante alcuni errori di stampa, lo stile della Buck è scorrevole, semplice e immediato. Ho ammirato la pazienza di sua moglie, O-Lan, che nonostante le corna è riuscita a perdonare il suo focoso marito (io lo avrei buttato fuori di casa) il quale, invece di chiederle scusa, si porta a casa l'amante (pensate un po' che uomo straordinario!). Da quel momento in poi non mi è più stato simpatico il protagonista, per non parlare del rapporto che avrà in vecchiaia con una giovane ragazza, anzi, direi bambina. Sinceramente mi sarei aspettato di più, forse la traduzione italiana non ha reso giustizia all'opera originale, è una mia umile opinione.