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A review by frahorus
Come un romanzo by Daniel Pennac
5.0
Come un romanzo (Comme un roman, 1992) di Daniel Pennac
E' proprio attraverso l'analisi del comportamento, di come giorno dopo giorno interagiamo con l'oggetto libro e i suoi contenuti, che Pennac riesce a dimostrare alcune storture dell'educazione non solo scolastica, ma anche familiare. Laddove, normalmente, la lettura viene presentata come dovere, Pennac la pone invece come diritto e di tali diritti arriva a offrire il decalogo. Piena libertà dunque nell'approccio individuale alla lettura perché "le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere".
“ Il verbo “leggere” non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con altri verbi: il verbo “amare”, il verbo “sognare”… ”
Queste sono le due righe iniziali sulle quali regge l’intero saggio. Proprio così, come non si può obbligare qualcuno ad amare o a sognare, tanto meno si può obbligarlo a leggere! Il "blocco" o "rifiuto" del lettore e del leggere può essere la conseguenza, secondo Pennac, fondamentalmente di due motivi: il trauma di vedere la lettura a scuola come un dovere e non un piacere, quindi una vera e propria imposizione, e l'altro motivo riguarda i genitori, quando smettono di leggere le fiabe ai loro bambini prima di andare a dormire. E Pennac, in questo saggio godibilissimo e coinvolgente, tenterà di risvegliare quell'insaziabile voglia di lettura che è sempre rimasta dentro di noi.
E' proprio attraverso l'analisi del comportamento, di come giorno dopo giorno interagiamo con l'oggetto libro e i suoi contenuti, che Pennac riesce a dimostrare alcune storture dell'educazione non solo scolastica, ma anche familiare. Laddove, normalmente, la lettura viene presentata come dovere, Pennac la pone invece come diritto e di tali diritti arriva a offrire il decalogo. Piena libertà dunque nell'approccio individuale alla lettura perché "le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere".
“ Il verbo “leggere” non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con altri verbi: il verbo “amare”, il verbo “sognare”… ”
Queste sono le due righe iniziali sulle quali regge l’intero saggio. Proprio così, come non si può obbligare qualcuno ad amare o a sognare, tanto meno si può obbligarlo a leggere! Il "blocco" o "rifiuto" del lettore e del leggere può essere la conseguenza, secondo Pennac, fondamentalmente di due motivi: il trauma di vedere la lettura a scuola come un dovere e non un piacere, quindi una vera e propria imposizione, e l'altro motivo riguarda i genitori, quando smettono di leggere le fiabe ai loro bambini prima di andare a dormire. E Pennac, in questo saggio godibilissimo e coinvolgente, tenterà di risvegliare quell'insaziabile voglia di lettura che è sempre rimasta dentro di noi.