A review by frahorus
Il deserto dei Tartari by Dino Buzzati

5.0

C'è chi leggendo "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati ci ha visto similitudini a Kafka e a Poe, soprattutto per i personaggi prigionieri della propria illusione, che si consumano in un'attesa che non ha fine. Sì, può darsi, visto che Buzzati ci descrive l'eterno (e rassegnato) dolore del tempo che pervade tutta la solitaria vita del tenente Giovanni Drogo. Solitudine e infinita attesa dell'arrivo del nemico da sconfiggere, un nemico che non arriva mai. E così è semplice leggere nelle pagine dell'autore il non senso della nostra solitaria vita piena di speranza in gioventù che, mano a mano passa il tempo, si infrange e si arriva al punto di attendere una morte che, forse, da un vero senso alla vita. Più che pessimista lo vedo realista, Drogo capisce che la vita può illuderci tutti, prima o poi ognuno di noi dovrà accettare una vita mediocre, senza colpi di fortuna, senza carriera, senza chissà cosa. Una vita normale, anche troppo, spesso, molto spesso noiosa.