Questo libro parla di una giovane ragazza nigeriana alla ricerca della propria voce. La protagonista si chiama Adunni, vive in un piccolo villaggio della Nigeria e ha 14 anni. Come accade per molte sue coetanee, è costretta ad abbandonare la scuola e presto si ritrova moglie di un uomo molto più adulto che la considera uno strumento per fare figli, possibilmente maschi. La vita di Adunni non è facile, ma diventa ancor più difficile quando si trova costretta a scappare dal suo villaggio e approda a Lagos. È un romanzo che ingrana lentamente, ma che già arrivati a metà rende impossibile non affezionarsi ad Adunni. Si ride, si soffre, si gioisce insieme a lei, facendo il tifo affinché riesca a coronare il suo sogno di tornare a scuola. Ho letto The Girl with the Louding Voice in inglese perché purtroppo non era stato ancora tradotto in italiano: non è una lettura semplicissima, soprattutto all’inizio. L’autrice infatti ha scelto di narrare utilizzando la prospettiva della stessa Adunni, scegliendo un registro linguistico coerente con il suo livello di inglese. E infatti un altro aspetto che mi ha fatto amare particolarmente questo libro è l’evoluzione del linguaggio che si può notare man mano che passa il tempo, seguendo la crescita della conoscenza della lingua da parte della protagonista.

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