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ghostgirl411's review against another edition
4.0
Wow, I was totally not expecting the ending. Excellent job.
I got well and truly hooked on the characters in this book, and the arc of the main character was beautifully done. The story is non-stop, and it's one of those books that gets better in retrospect.
Well played, Mr Stroud. I may have to up the ratings after I cogitate a little further. Definitely on my "to buy" shelf.
I got well and truly hooked on the characters in this book, and the arc of the main character was beautifully done. The story is non-stop, and it's one of those books that gets better in retrospect.
Well played, Mr Stroud. I may have to up the ratings after I cogitate a little further. Definitely on my "to buy" shelf.
helennm's review against another edition
5.0
Loved this one. I read it in two days, forsaking all other chores, I just had to know what happened. We get to hear about the history of Bartimaeus and why Ptolemy was so important to him. Again the time setting is super vague. There are cars but very little other mention of anything that might date the story. Good idea since it will extend the shelf-life considerably! It goes between London "now" and Alexandria ~200 bc. The point of view changes too. Exciting twists and unexpected outcomes abound. Even the predictable ended up being not quite what I expected. Guffaws on occasion. Bartimaeus is a really funny djinni.
justmybooks's review against another edition
5.0
It took a while for the book to pick up. And when it did, it was... Be still my heart. And the ending just smashed my heart into smithereens. It has been a while since a book toyed with my heart like this.
dkreading's review against another edition
4.0
I really enjoyed this series! Bartimaeus is such a good character! I also liked the way Kitty and Nathaniel develop throughout the series.
momotan's review against another edition
4.0
Le ultime due parti di questo libro -capitolo finale della Trilogia di Bartimaeus- le ho divorate, impiegando così il tempo altrimenti dedicato allo studio. La mia coscienza ringrazia mugugnando.
Effettivamente chi mi aveva preannunciato un libro molto bello aveva pienamente ragione.
Così come per il secondo libro, anche qui ci troviamo sbalzati avanti nel tempo di qualche anno, rispetto all’ultima avventura della saga.
Un balzo di tre anni, per l’esattezza.
Nathaniel è ora Ministro dell’Informazione, fa parte del Concilio. Il suo compito è prevalentemente quello di far credere alla gente comune che la guerra in America sia bella e giusta, e sopratutto che gli inglesi la stiano vincendo. In realtà, ovviamente, gli inglesi stanno prendendo sonore legnate e non avanzano di un passo.
Inoltre si è avvicinato parecchio alla Farrar, visto che i due sono i membri più giovani del Concilio, osteggiati dagli altri e abbastanza privi di alleati. Nathaniel ha diciassette anni, e ovviamente quando è con la collega i suoi pensieri, umanamente, divagano alquanto…
Ora non ha più il solo Bartimaeus al suo servizio, ma conta altri quattro djinn di discreto livello. Bartimaeus però è l’ombra del vecchio djinni spaccone e potente. Nathaniel lo ha convocato pressochè costantemente negli ultimi tempi, e il prolungato soggiorno sul piano materiale ne ha danneggiato gravemente l’essenza. Avrebbe bisogno di un periodo di riposo nell’altro spazio, ma il suo padrone pare riluttante a concederglielo. Dopotutto conosce il suo vero nome, e se qualcuno lo convocasse mentre è libero…
Nathaniel comincia come si era comportato per tutto il secondo libro: un insopportabile e presuntuoso mago inglese.
A movimentare la situazione ci pensano alcune vecchie conoscenze: mr. Hopkins, il mercenario e sopratutto un misterioso traditore. L’unica pecca, volendo, potrebbe essere il fatto che il misterioso traditore fosse chiaro da moltissimo tempo, ma immagino la cosa fosse voluta… del resto non è la sua identità a sconvolgere, ma il suo piano.
E che piano! Folle, geniale, malvagio, potenzialmente distruttivo su livello globale.
Ovviamente solo Nathaniel potrà opporsi a tale piano. Nathaniel, Bartimaeus e Kitty, rimasta a Londra e vissuta in questi anni facendo da assistente a un mago.
Tutto per via della coversazione con Bartimaeus, e per la curiosità di saperne di più sul ragazzino egizio.
Tolomeo.
L’unico mago ad essersi fidato di un djinni, ad aver rinunciato alle protezioni magiche con lui, ad averlo trattato come un suo pari. Il mago che voleva abolire la schiavizzazione dei djinni, elevare a un nuovo livello le interazioni tra umani e demoni.
L’unico mago ad aver seguito i demoni sul loro piano e a essere tornato.
Nathaniel e Kitty evolvono enormemente durante la lettura, Bartimaeus ha anche più spessore del solito visto che senza il suo solito potere resta il suo nucleo, la sua vera essenza. Scopriamo la storia di Tolomeo, con mia enorme gioia.
E sopratutto, c’è un bellissimo finale, di quelli che piacciono a me.
Un ottimo libro, superiore ai due libri precedenti. Per una volta non è un’esagerazione del marketing la scritta che campeggia in quarta di copertina, “A potent ending”.
Mi sento già un poco orfano di Stroud… quando finirò il vagone di libri in attesa, correrò a prendermi l’ultimo libro dell’autore.
Effettivamente chi mi aveva preannunciato un libro molto bello aveva pienamente ragione.
Così come per il secondo libro, anche qui ci troviamo sbalzati avanti nel tempo di qualche anno, rispetto all’ultima avventura della saga.
Un balzo di tre anni, per l’esattezza.
Nathaniel è ora Ministro dell’Informazione, fa parte del Concilio. Il suo compito è prevalentemente quello di far credere alla gente comune che la guerra in America sia bella e giusta, e sopratutto che gli inglesi la stiano vincendo. In realtà, ovviamente, gli inglesi stanno prendendo sonore legnate e non avanzano di un passo.
Inoltre si è avvicinato parecchio alla Farrar, visto che i due sono i membri più giovani del Concilio, osteggiati dagli altri e abbastanza privi di alleati. Nathaniel ha diciassette anni, e ovviamente quando è con la collega i suoi pensieri, umanamente, divagano alquanto…
Ora non ha più il solo Bartimaeus al suo servizio, ma conta altri quattro djinn di discreto livello. Bartimaeus però è l’ombra del vecchio djinni spaccone e potente. Nathaniel lo ha convocato pressochè costantemente negli ultimi tempi, e il prolungato soggiorno sul piano materiale ne ha danneggiato gravemente l’essenza. Avrebbe bisogno di un periodo di riposo nell’altro spazio, ma il suo padrone pare riluttante a concederglielo. Dopotutto conosce il suo vero nome, e se qualcuno lo convocasse mentre è libero…
Nathaniel comincia come si era comportato per tutto il secondo libro: un insopportabile e presuntuoso mago inglese.
A movimentare la situazione ci pensano alcune vecchie conoscenze: mr. Hopkins, il mercenario e sopratutto un misterioso traditore. L’unica pecca, volendo, potrebbe essere il fatto che il misterioso traditore fosse chiaro da moltissimo tempo, ma immagino la cosa fosse voluta… del resto non è la sua identità a sconvolgere, ma il suo piano.
E che piano! Folle, geniale, malvagio, potenzialmente distruttivo su livello globale.
Ovviamente solo Nathaniel potrà opporsi a tale piano. Nathaniel, Bartimaeus e Kitty, rimasta a Londra e vissuta in questi anni facendo da assistente a un mago.
Tutto per via della coversazione con Bartimaeus, e per la curiosità di saperne di più sul ragazzino egizio.
Tolomeo.
L’unico mago ad essersi fidato di un djinni, ad aver rinunciato alle protezioni magiche con lui, ad averlo trattato come un suo pari. Il mago che voleva abolire la schiavizzazione dei djinni, elevare a un nuovo livello le interazioni tra umani e demoni.
L’unico mago ad aver seguito i demoni sul loro piano e a essere tornato.
Nathaniel e Kitty evolvono enormemente durante la lettura, Bartimaeus ha anche più spessore del solito visto che senza il suo solito potere resta il suo nucleo, la sua vera essenza. Scopriamo la storia di Tolomeo, con mia enorme gioia.
E sopratutto, c’è un bellissimo finale, di quelli che piacciono a me.
Un ottimo libro, superiore ai due libri precedenti. Per una volta non è un’esagerazione del marketing la scritta che campeggia in quarta di copertina, “A potent ending”.
Mi sento già un poco orfano di Stroud… quando finirò il vagone di libri in attesa, correrò a prendermi l’ultimo libro dell’autore.
ajzahtiri's review against another edition
3.0
A good end to this series. Always surprises me but it's a lovely circle.
slowburnhorror's review against another edition
5.0
What an excellent and satisfying conclusion to the story. It does that fun thing where disparate characters are all allowed to have their own motivations and machinations despite being involved in a single plot. There’s a point about 2/3 of the way through when you know the hype train is about to start and then it does and it just doesn’t stop. So good.