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Reviews

La famosa invasione degli orsi in Sicilia. Ediz. speciale by Dino Buzzati

aniekkaas's review against another edition

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5.0

Citaat uit de introductie van de personages (begin van boek):
"DE WEERWOLF: Het kan zijn dat hij niet voorkomt in dit verhaal. En als we goed geïnformeerd zijn, is er zelfs reden om aan te nemen dat hij nooit ergens zal opduiken. Maar je weet het nooit. Hij kan er van het ene op het andere moment plotseling zijn. En wat voor figuur slaan wij dan wel niet, als we hem niet aangekondigd zouden hebben?"

De rest van het boek heeft ook goede humor en regelmatig zijn er ook wat dichtstukjes. Leuk verhaaltje over beren die Sicilië binnenvallen. (Inclusief plaatjes)

shmadsie's review against another edition

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5.0

I can definitely see why Lemony Snicket would love this book - very enjoyable!

giopep's review against another edition

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4.5

L'avevo letto a scuola, credo addirittura alle elementari, e non ricordavo nulla. Di recente avevo visto il bel film d'animazione, che col senno di poi scopro essere molto fedele. Il libro l'ho letto nelle scorse sere a mia figlia, in tre "sessioni", ed è piaciuto tantissimo ad entrambi. Una storia affascinante, evocativa, suggestiva e intelligente. Belle le illustrazioni di questa edizione.

serco_books's review against another edition

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adventurous emotional lighthearted reflective fast-paced
  • Plot- or character-driven? Plot
  • Strong character development? Yes
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

4.0

devi98's review against another edition

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adventurous inspiring lighthearted fast-paced
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? It's complicated

4.0

capodoglio's review against another edition

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5.0

Nella postfazione (che saccheggerò a più riprese nelle righe che seguono, quindi la cito subito & una volta per tutte) Francesca Lazzarato lo definisce "uno dei più bei libri per l'infanzia che siano mai stati scritti nel nostro paese, e certo il più bello di tutto il Novecento italiano" (151).
Mi mancano le competenze per disquisire dei superlativi, ma a spanne non mi sembrano esagerati. Curioso quindi, quasi paradossale, che venga ignorato, o nel migliore dei casi sottovalutato, tanto dalla critica buzzatiana, come libro per bambini, quanto da chi invece si occupa proprio di letteratura per l'infanzia, come unicum nella produzione dell'autore. Quando invece La famosa invasione rientra pienamente nel corpus buzzatiano.

Vero è che Buzzati calibrò la scrittura sul target, e lo fece splendidamente, e fin da principio. Il testo è infatti preceduto da una lista delle ambientazioni e dei personaggi (la cui apparizione a volte non è scontata, lasciando il lettore sulle spine), che Buzzati usa molto efficacemente per stuzzicare i lettore: un teaser in piena regola, capace di suscitare l'aspettativa, perfino la trepidazione, di trovarsi sulla soglia di una grandiosa avventura. Posso immaginare l'effetto che ha sui bambini, e che avrebbe avuto su di me l'avessi letto venti (possibilmente venticinque) anni fa.
E le aspettative non vanno deluse: la storia, che almeno nella prima parte rispetta la classica struttura della fiaba (Viaggio, Prova, Premio), è zeppa di avvenimenti, colpi di scena, e un intero inventario di animali, mostri e personaggi tratti dal folklore―e a questo punto sarebbe d'uopo una riflessione sul 'bestiario' buzzatiano, che rimando a data da destinarsi perché al momento mi mancano le basi.
Per non parlare dell'ambientazione in una Sicilia mitica, che "non era | come adesso ma in un'altra maniera: | alte montagne si levavano al cielo | con la cima coperta di gelo" (15), e che ricorda l'ambientazione delle fiabe nordiche.
L'alternarsi di brani narrativi e in versi (anche se sarebbe forse più opportuno parlare di filastrocche) sembra un lascito della letteratura per l'infanzia dell'epoca; per quanto i versi di Buzzati sia più buffi, intelligenti, divertenti di quelli che comparivano solitamente sul Corriere dei Piccoli.

Splendide le illustrazioni, dai bellissimi colori e ricche di dettagli―mai gratuiti ma essenziali allo sviluppo della trama; spesso anzi i colpi di scena sono costituiti da piccole figure che fanno capolino nell'angolo di una tavola. E qui Buzzati vince a mani basse: quand'ero piccolo (anche ora, a sentire chi mi conosce) impazzivo per le illustrazioni piene di dettagli.

È vero che Buzzati era distante da Kafka quanto dall'escapismo fantastico, pur senza concedere nulla al neorealismo incipiente. La famosa invasione venne pubblicata nel 1945, e per quanto un libro per bambini possa apparire fuori luogo in quel contesto, risente fortemente dello zeitgeist. Tanto che ci sono sostanziali differenze tra la versione apparsa a puntate nei primi mesi dell'anno sul 'Corriere dei Piccoli' (versione incompleta, perché il giornalino interruppe le pubblicazioni) e quella pubblicata in dicembre da Rizzoli.
Il testo contiene allusioni letterarie a volte anche piuttosto esplicite. A cominciare dal "Granduca crudelissimo tiran" che inaugura la vicenda ordinando una strage di tutti gli abitanti delle montagne, animali e umani. Un rastrellamento coi controfiocchi, insomma. Per non parlare degli orsi che scendono dalle montagne e muovono guerra al Granduca (nel 1945!). Tanto che Buzzati, lo raccontò lui stesso in un'intervista, fu costretto dall'editore a ridisegnare la tavola in cui gli orsi entrano nella capitale, raffigurata come una città nordica: ricordava troppo l'entrata dei russi a Berlino.

La famosa invasione è davvero "un libro per bambini che è anche ottima letteratura, confezionata con materiali nobili, infinita attenzione per i dettagli, grandissima cura artigianale, il tutto tenuto assieme da un tocco di autentico talento e di poesia. Macchina narrativa costruita con solida esattezza, la fiaba di Buzzati nasconde il raffinato artificio dell'affabulatore dietro un fluida semplicità, quasi a voler dimostrare che, come un tempo la vera eleganza, la fatica dello scrittore non si deve notare" (164).

izumen's review against another edition

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Думите не стигат, за да се опише колко качествено са извършени оформлението, преводът, редакторската и коректорска работа. Ето така се правят книги. С любов и внимание, с отглеждане и изпипване на детайлите.

mikimeiko's review against another edition

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3.0

La storia è semplice, carina, anche se forse un po' troppo diretta nel manifestare il proprio messaggio.
I disegni, in particolare quelli piccoli in bianco e nero, ma in generale tutti quelli che rappresentano gli orsi, sono adorabili.

saroz162's review against another edition

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3.0

This is an odd one. I want so much to like it, and visually, I do - Buzzati's illustrations are charming, whether they're full page and color, or incidental and black-and-white. One could even use the color illustrations, with their captions, as a deck of cards around which to build an original story. Buzzati's own story isn't bad, but the charm in it is largely expressed in those illustrations (with a few small exceptions).

I suspect this is a flaw in the English translation, my lack of understanding Italian cultural markers, or some combination of both. Buzzati's story is a fable, the sort of thing that's both easy and hard to translate; the distance at which he keeps the reader is shaped by a narrative voice, and that's hard to replicate or recreate. And the poetry that must make up almost half the text is astoundingly poorly rendered in English, usually occupying a broken meter no parent could read out loud as anything other than stiff, uncomfortable text.

There's a good story here, with memorable beats. It's already a little bit off the track of any English-language children's story (it is, for instance, markedly more violent than any American or British kids' book of the period), so I can see why some folks are willing to go full tilt into the weird cadence and accept it for what it is. I, on the other hand, would like a better "set of subtitles," even if it means slightly less authenticity to the Italian text - and in the meantime, I'll be happy to enjoy the pictures.

glowbird's review against another edition

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3.0

The story will be fun to read aloud to an older elementary school kid. The illustrations are awesome. Terribly disappointed in the weird way the poetic sections were translated. Very clunky.